Descrizione

Cittadina collinare, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su una modesta presenza del settore industriale. I catenoti, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Nizzetti e Vambolieri, nei nuclei urbani minori di Eremo Sant’Anna, Marchesana, Vambolieri I e Vambolieri II, nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge sul bordo di uno spiazzo, mostra forti segni di espansione edilizia, dovuta in gran parte a un deciso sviluppo demografico, determinato da un saldo attivo tanto del movimento naturale quanto del movimento migratorio. Il paesaggio tutt’intorno è caratterizzato dal colore intenso degli alberi di limone verdello, di cui i catenoti vanno fieri.

Cittadina collinare, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su una modesta presenza del settore industriale. I catenoti, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Nizzetti e Vambolieri, nei nuclei urbani minori di Eremo Sant’Anna, Marchesana, Vambolieri I e Vambolieri II, nonché in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge sul bordo di uno spiazzo, mostra forti segni di espansione edilizia, dovuta in gran parte a un deciso sviluppo demografico, determinato da un saldo attivo tanto del movimento naturale quanto del movimento migratorio. Il paesaggio tutt’intorno è caratterizzato dal colore intenso degli alberi di limone verdello, di cui i catenoti vanno fieri.

Storia

Di origini poco chiare è il primo elemento del toponimo, che per alcuni potrebbe essere una voce del sostrato sicano, per altri un derivato del greco “akís”, ‘oggetto appuntito’. Non si hanno dubbi, invece, sul determinante, preso da una delle parrocchie del paese, quella intitolata a Santa Maria della Catena. Abitata fin dall’epoca greco-romana, come testimoniano alcuni reperti archeologici, nel periodo medievale fu feudo di proprietà della nobile famiglia Diana. In seguito, e precisamente nel XVII secolo, la giurisdizione del borgo fu affidata dal re Carlo II al principe di Aci, Luigi Riggio. Due eventi tristemente significativi si ricordano dei secoli XVII e XVIII: il terribile terremoto del 1693, che sconvolse la Sicilia orientale, e l’alluvione del 1761. Nel 1826, il feudo ottenne l’autonomia, staccandosi dal limitrofo borgo di Sant’Antonio. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati si citano: la chiesa madre, dedicata alla Madonna della Catena, al cui interno sono custoditi pregevoli dipinti del Vesta; la chiesa di Santa Lucia, edificata nel XVI secolo; la chiesa di Sant’Antonio da Padova, al cui interno è possibile ammirare un pregevole crocifisso del Seicento (accanto si erge il convento che attualmente ospita la sede municipale); la chiesa di San Giuseppe, del XVIII secolo, a cui si accede tramite una splendida scalinata; la chiesa di San Filippo, del XIII secolo. Merita una particolare menzione per il suo valore artistico il palazzo del Principe Riggio, edificato nel 1747.

Di origini poco chiare è il primo elemento del toponimo, che per alcuni potrebbe essere una voce del sostrato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICANO'>sicano</a>, per altri un derivato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> “akís”, ‘oggetto appuntito’. Non si hanno dubbi, invece, sul determinante, preso da una delle parrocchie del paese, quella intitolata a Santa Maria della Catena. Abitata fin dall’epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a>-romana, come testimoniano alcuni reperti archeologici, nel periodo medievale fu feudo di proprietà della nobile famiglia Diana. In seguito, e precisamente nel XVII secolo, la giurisdizione del borgo fu affidata dal re Carlo II al principe di Aci, Luigi Riggio. Due eventi tristemente significativi si ricordano dei secoli XVII e XVIII: il terribile terremoto del 1693, che sconvolse la Sicilia orientale, e l’alluvione del 1761. Nel 1826, il feudo ottenne l’autonomia, staccandosi dal limitrofo borgo di Sant’Antonio. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati si citano: la chiesa madre, dedicata alla Madonna della Catena, al cui interno sono custoditi pregevoli dipinti del Vesta; la chiesa di Santa Lucia, edificata nel XVI secolo; la chiesa di Sant’Antonio da Padova, al cui interno è possibile ammirare un pregevole crocifisso del Seicento (accanto si erge il convento che attualmente ospita la sede municipale); la chiesa di San Giuseppe, del XVIII secolo, a cui si accede tramite una splendida scalinata; la chiesa di San Filippo, del XIII secolo. Merita una particolare menzione per il suo valore artistico il palazzo del Principe Riggio, edificato nel 1747.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in plastica, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera un asilo nido. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle sole classi dell’obbligo, mentre per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado bisogna recarsi nei centri vicini; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca “Francesco Guglielmino”. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvedono anche due emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in plastica, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera un asilo nido. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle sole classi dell’obbligo, mentre per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado bisogna recarsi nei centri vicini; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca “Francesco Guglielmino”. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvedono anche due emittenti radiotelevisive locali. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, come la “Caponata catanese”. Intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni del circondario, ai quali i catenoti si rivolgono principalmente per usufruire delle strutture scolastiche o sanitarie. Tra le manifestazioni e gli altri eventi ricorrenti, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni, meritano una citazione: la mostra del limone verdello, la gara ciclistica internazionale e il giro dell’Etna, ad agosto. La Patrona, Maria Santissima della Catena, si festeggia l’11 gennaio. Ha dato i natali al noto “puparo” Giovanni Grasso (1873-1930).

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. A richiamare visitatori contribuiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, come la “Caponata catanese”. Intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni del circondario, ai quali i catenoti si rivolgono principalmente per usufruire delle strutture scolastiche o sanitarie. Tra le manifestazioni e gli altri eventi ricorrenti, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni, meritano una citazione: la mostra del limone verdello, la gara ciclistica internazionale e il giro dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ETNA'>Etna</a>, ad agosto. La Patrona, Maria Santissima della Catena, si festeggia l’11 gennaio. Ha dato i natali al noto “puparo” Giovanni Grasso (1873-1930).

Località

Aci San Filippo, Eremo Sant'Anna, Nizzeti, San Nicolò, Vampoliere

Aci San Filippo, Eremo Sant'Anna, Nizzeti, San Nicolò, Vampoliere

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Aci Catena rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.