Monumento a Luigi Razza

Il monumento è dedicato a Luigi Razza, vibonese di nascita, giornalista e sindacalista che rivestì varie cariche fino ad essere nominato Ministro dei Lavori pubblici nel gennaio del 1935. A lui si deve una serie di grandi opere che cambiarono il volto di Vibo Valentia in quegli anni. Rivoluzionò urbanisticamente la città costruendo nuovi quartieri, piazze, strade e uffici pubblici (tutto questo in meno di sette mesi). Le umili origini, l'abitudine al sacrificio, il contatto continuo con la gente del lavoro, fecero di Razza un uomo leale e generoso. Diventato Ministro dei Lavori Pubblici, volle attuare una politica di rinnovamento, puntando ad un ammodernamento delle infrastrutture del paese, all'investimento pubblico come strumento di lotta contro la disoccupazione e contemporaneamente ad una forte impostazione morale. Al culmine della sua carriera ebbe un incidente aereo nell’agosto dello stesso anno della sua nomina, mentre si stava recando in Africa. Il monumento in bronzo è opera dello scultore Fortunato Longo e fu inaugurato da Mussolini nel 1939. I bassorilievi originali, non più esistenti, rappresentavano secondo l'autore del monumento, tre momenti dell’era fascista, secondo una più recente interpretazione un tributo al lavoro della gente calabrese. Nell'immediato dopoguerra (1945) i bassorilievi furono presi a picconate e distrutti, mentre la statua di Luigi Razza fu deposta in uno scantinato del palazzo comunale fin quando nella notte a cavallo tra il 25 e il 26 novembre 1955 per volere dell'amministrazione comunale presieduta da Antonino Murmura fu ricollocata al suo posto. Solo da pochi anni i bassorilievi sono stati rifatti.