Atrio Palazzo Romei-Sacco

Palazzo Romei-Sacco La famiglia, antichissima, era di origine spagnola. Il nome si fa risalire ad Aquilante, figlio del duca Bernardo di Sassonia (1003), che in Spagna veniva chiamato Aquilon Romeo o Romero per il suo colorito scuro (Aquilon Romeo= falcone pellegrino, dal capo nero). Il nome, molto probabilmente, passò ad indicare il pellegrino tradizionale, cioè il viaggiatore, come è attestato nello stemma che presenta un bastone di pellegrino in campo azzurro accompagnato a destra da tre conchiglie, a sinistra da un tralcio di ramerino d’oro; nello stemma della famiglia del ramo vibonese compaiono invece tre pesi della stadera per simboleggiare la giustizia. Passati in Sicilia nel 1300 con Mazzullo Romeo, al seguito del re Martino il Giovane e della regina Maria, ottennero qui molti feudi e baronie, poi si spostarono in Calabria e si stanziarono a Bova, Filogaso, Maida e Monteleone (l’odierna Vibo Valentia). Il palazzo si trova in Via F. Cordopatri, venne costruito nel 1400 da G. Andrea Romei su progetto di Leon Battista Alberti. L’edificio, di 1540 mq, è a forma di parallelogramma, su tre livelli. Il piano terra era abitazione degli armigeri, aveva una Chiesa privata dedicata a San Oronzo. Sul lato destro un giardino pensile. Lo splendido atrio con pozzo centrale, presenta due rampe di scale monumentali che consentiva l’accesso al secondo e al terzo piano direttamente con i cavalli. I balconcini in ferro battuto “a pancia” sono decorati da applicazioni floreali mentre il balcone centrale è sorretto da tre mensole a volute. Il terremoto del 1783 ha danneggiato la Chiesa che è poi definitivamente crollata a causa della sua eccessiva altezza. Nel 2005 è stato ceduto dalla famiglia Romei alla provincia di Vibo Valentia.