Paolo Pasquale

Castello di Carpinone

Il Castello di Carpinone fu costruito probabilmente nel periodo normanno e dall'epoca della sua costruzione fino alla fine del XIII secolo l'edificio fu più volte ampliato e dotato di maggiori fortificazioni fino a diventare una delle roccaforti di Tommaso da Celano. Nel 1223, in base ad un editto emanato da Federico II di Svevia, il castello fu distrutto da Ruggiero di Pescolanciano. Fu poi ricostruito nel corso del XIV secolo dalla famiglia d'Evoli e durante il XV secolo ritornò al suo antico splendore grazie all'impegno di Giacomo Caldora. L'ultima famiglia che acquistò il feudo, quella dei de Riso, lo mantenne fino all'abolizione della feudalità, nel 1806. Nel 1954 il notaio Valente, uno degli ultimi proprietari, fece ricostruire l'intero piano nobile ed il secondo piano, adattandoli alle nuove esigenze abitative. Attualmente il castello si presenta, con le sue tre torri superstiti, in uno stato di evidente maestosità. Di forma pentagonale e delimitato da ben cinque torri, il castello di Carpinone si erge a picco su una possente roccia e rappresenta una delle fortificazioni più suggestive nel panorama castellano del Molise. All'interno possiamo trovare il cortile del piano terra dove erano le scuderie, i magazzini, gli alloggi per il corpo di guardia, e le prigioni. Il piano nobile era costituito dagli ambienti di rappresentanza - resi confortevoli da Giacomo ed Antonio Caldora al fine di accogliere personaggi di primo piano della politica del tempo - e dalla cappella gentilizia, mentre al secondo piano si trovano le stanze da letto ed i servizi. E' probabile, infine, stando alle notizie dello storico Faraglia (riportate nella sua opera "Storia della lotta tra Alfonso d'Aragona e Renato D'Angiò"), che nel castello sia stato depositato il famoso tesoro dei Caldora, che comprendeva non solo una notevole quantità di monete ma anche gioielli di enorme valore. [Fonte: http://www.regione.molise.it/]