Paola Bruno

Fontana di Bellerofonte

Detta anche fontana dei tre cannuoli, di Costantinopoli, o dei Caracciolo, è una fontana posta lungo il centrale Corso Umberto I, l'antica via Costantinopoli. Risale alla seconda metà del secolo XVII ed è stata realizzata da Cosimo Fanzago su commissione di Francesco Marino Caracciolo. Negli intenti del Principe di Avellino c'era la volontà di rendere più nobile lo spartano abbeveratoio pubblico. Il nome deriva dall'originaria presenza, in alto nella nicchia centrale, di una scultura raffigurante il personaggio mitico di Bellerofonte nell'intento di ammazzare la Chimera. Sulla facciata della fontana ci sono altre quattro nicchie: le due superiori, rotonde, accolgono busti di epoca romana (un patrizio e una matrona), provenienti con buona probabilità dall'antica Abellinum. Le altre due nicchie sottostanti, più grandi, risultano vuote, ma fino al 1983 erano sede di statue di marmo, purtroppo trafugate. La fontana è infine sormontata da due lapidi. La prima (datata 1669) ricorda la costruzione della fontana e riporta la seguente dicitura: "VIATOR PAULISPER MANE EN LINPHAE ADBLANDIUNTUR AMOENAE HAUD MURMURANTES ATQUI PLAUDENTES FONS ETENIM VETUSTATE DEFORMIS AC STERILISCENS IN PRINCIPIS CON (SILIO) SCHEMATE ELEGANTIOR FECUNDIOR AQUIS RENIDET ANNO PEPARATAE SALUTIS MDCLXVIIII" La seconda lapide invece si riferisce all'opera di restauro voluta dall'amministrazione di Avellino nel 1866, e riporta testualmente: "IN UBERIOREM HAUSTUM ET CIVIUM COMODIS AERE MUNICIPALI RESTITUTUS MDCCCLXVI" L'acqua della fontana, proveniente dal Partenio, sgorga attraverso "tre Cannuoli" (da cui il nome più conosciuto dagli avellinesi).

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