
Descrizione
Comune montano di fondazione medievale, con un'economia di tipo rurale che si sforza di trarre durevoli benefici dalla recente istituzione del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. I tortorellesi, con un indice di vecchiaia appena superiore alla media, vivono prevalentemente concentrati negli aggregati elementari di Caselle e San Nicola e nel capoluogo comunale. Dal monte Cocuzzo si staccano i rilievi alto-collinari che movimentano l'estensione del territorio comunale, confinante con due isole amministrative del comune di Casaletto Spartano e con un profilo geometrico vario e piuttosto irregolare. L'abitato, disposto lungo le curve di livello di un colle, domina da notevole distanza l'ampio emiciclo del golfo di Policastro e si affaccia sui corsi del torrente Giardanasio e del fiume Bussento, fiancheggiati da una ricca vegetazione spondale. Solo a tratti è possibile indovinare, sotto il manto delle faggete e dei boschi cedui, le forme sinuose delle alture tortorellesi. Sullo sfondo d'argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello azzurro munito di tre torri merlate "alla guelfa" -quella centrale più alta e più larga delle laterali.
Storia
Le origini dell'abitato vengono fatte verosimilmente risalire al X secolo, quando sul posto si insediarono abitanti della costa calabra messi in fuga dai continui assalti saraceni, ma mancano tuttora prove concrete che avallino questa tesi. Il nome del borgo, di cui è nota l'esistenza dal 1021, deriva dal sostantivo latino TURTUR 'tortora'; feudo prima del longobardo Guaimaro III, principe di Salerno, e poi dei duchi di Castrovillari, fu assegnato a varie famiglie, tra cui gli Spinelli e gli Alderisio, fino a pervenire ai marchesi Carafa Stadera, che lo tennero sino al 1810. Sembra che nel XIX secolo l'abitato fosse formato da due agglomerati, corrispondenti alle due porte d'accesso, Li Cantoni e Suctana, poste l'una di fronte all'altra. Entrando dall'antica porta Suctana, nella parte bassa del borgo, attrae immediatamente l'attenzione il palazzo marchesale, in cui si conservano un pozzo in pietra scolpita e un torchio antichissimo. Nel centro storico la via dei Rupazzi mantiene intatto il fascino dell'epoca medievale in cui fu costruita, mentre appena fuori dell'abitato campeggia un'antica e singolare croce con base finemente scolpita.
Economia
Poco interessata ai ritmi frenetici della vita moderna, la comunità conduce la sua esistenza con il senso di equilibrio e la tranquillità che le deriva dal solido legame con le tradizioni. Benché la conformazione orografica del territorio comunale non consenta lo sfruttamento agricolo di ampie zone, il settore primario assorbe ancora un'alta percentuale di manodopera con la coltivazione di cereali, olive e uva; l'industria, articolata in pochi comparti e concentrata in un moderno insediamento produttivo, e il terziario, non molto sviluppato -risulta peraltro assente l'intermediazione finanziaria-, trarrebbero sicuri vantaggi dalla crescita del turismo ecologico. Il modesto apparato delle infrastrutture sociali e dei relativi servizi include gli ordinari uffici municipali e postali, una biblioteca comunale, scuole materne ed elementari; mancano strutture alberghiere mentre la domanda di servizi sanitari fa riferimento a una farmacia e a un ambulatorio comunale.
Relazioni
Il bosco Faggeta alle pendici del monte Cocuzzo e gli splendidi scorci offerti dal fiume Bussento rappresentano il rifugio ideale per chi intenda estraniarsi dal frastuono e dal caos tipici delle grandi città. Solo le manifestazioni legate al folclore e alla cultura locali, quali la sagra dell'Assunta (dall'8 al 10 agosto) o la festa dell'emigrante (prima domenica di agosto) infrangono la pace e il silenzio di questi luoghi, portandovi un clima festoso e un flusso consistente di visitatori. Un sentimento d'intenso raccoglimento caratterizza le feste della Madonna dell'Assunta (15 agosto) e di San Felice (ultima domenica di ottobre). I festeggiamenti in onore del Patrono, Sant'Urbano, si svolgono il 25 maggio.
Località
Affonnatora, Caselle, Farneto, Giuliani, Mariolomeo, Monte Salice, San Nicola, San Teodoro
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tortorella rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 523
- Lat 40° 8' 31,21'' 40.14200278
- Long 15° 36' 23,81'' 15.60661389
- CAP 84030
- Prefisso 0973
- Codice ISTAT 065150
- Codice Catasto L306
- Altitudine slm 582 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1838 - Superficie 49.65 Km2
- Densità 10,53 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:01
- Tramonto 17:22
- Luigi Sampogna
- Piazza Scipione Rovito, 1
- 84030 (SA) Campania
- finanziario.tortorella@asmepec.it
- mail@comune.tortorella.sa.it
- www.comune.tortorella.sa.it
- 84001490659
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