
Descrizione
Centro di pianura fondato nel Medioevo, la cui economia ruota intorno alle attività agricole, che forniscono materia prima al settore industriale e commerciale. Una fase di forte espansione edilizia ha interessato negli ultimi tempi il capoluogo comunale, favorendone la crescita; qui si concentra la maggior parte dei santegidiani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, mentre solo una piccola fetta risiede nella località di San Lorenzo e nell'aggregato urbano di Cappelluzza. Il territorio comunale, che ha fatto registrare in passato disastrosi episodi sismici, si compone di un'ordinata distesa di coltivi, frutto del secolare lavoro dell'uomo, e delle balze verdeggianti dei monti Cerreto e Pertuso, ammantate di lussureggianti formazioni di resinose e latifoglie (querce, ontani, carpini, frassini e ceduo campanile) -in queste zone vivono indisturbati cinghiali e fagiani, che sono stati oggetto di ripopolamento nel passato-. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto Ministeriale, è raffigurato un albero di noce sostenuto da due leoni posti l'uno di fronte all'altro.
Storia
Il primo popolamento del territorio si deve agli abitanti di NUCERIA ALFATERNA, fuggiti dalla città distrutta dalle truppe di Annibale. Intorno all'anno Mille i benedettini si stabilirono in un monastero, intorno al quale si organizzò un villaggio; a questo periodo risale il toponimo, scelto dai monaci in ricordo dell'abate benedettino provenzale Saint Gilles, il cui culto era particolarmente diffuso nella zona. Il borgo, donato nel 1100 da Giordano di Capua al monastero di San Trifone di Ravello, divenne parte della diocesi di Nocera nel 1438. Da allora entrò a far parte amministrativamente della Confederazione dei casali nocerini, nota anche come CIVITAS NUCERIAE, fino a quando, nel 1806, in seguito all'applicazione della legge di Giuseppe Napoleone Bonaparte, re di Napoli, sull'istituzione dei comuni, la confederazione fu smembrata e il comprensorio santegidiano fu riconosciuto comune autonomo. Il patrimonio architettonico locale conserva ancora numerose vestigia: notevole è l'abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis, detta anche di San Nicola, riedificata nel XVII secolo, in cui si possono ammirare un grandioso polittico di Andrea Sabatini, una Madonna di Luca Giordano e alcuni interessanti affreschi. Pregevole è anche la chiesa di Maria Santissima delle Grazie, meta di culto mariano.
Economia
Benché aperta alle sollecitazioni del progresso, la comunità si è sviluppata nel rispetto delle proprie origini rurali, traducendo questa sua duplicità in uno stile di vita al tempo stesso tranquillo e stimolante. Il settore primario sfrutta intensivamente la valle del fiume Sarno per la produzione di mais, pomodori, cavoli, fagioli, loti, susine, agrumi e ciliege; l'industria, particolarmente vivace nel settore conserviero e genericamente alimentare, è ancora riconducibile al modello artigianale per dimensione aziendale; si è, invece, sviluppata una rete complessa e articolata di distribuzione principalmente mirata alla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli locali; nel panorama dei servizi, che vede particolarmente impegnato il settore dei trasporti, è inclusa l'intermediazione finanziaria. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, offre le scuole dell'obbligo, un discreto apparato recettivo e svariati impianti sportivi (un campo da tennis, una palestra e uno stadio comunale); le strutture sanitarie offrono, oltre all'assistenza farmaceutica, ambulatori e laboratori privati accreditati.
Relazioni
I rapporti di questo comune con l'esterno sono dovuti all'intensità delle relazioni socio-economiche che esso intrattiene con le aree limitrofe, cui si rivolge soprattutto per ovviare alle carenze strutturali che ancora lo affliggono. Il comprensorio comunale vanta alcune attrattive paesistiche di valore, che, insieme alle pittoresche manifestazioni di folclore, richiamano visitatori dai comuni limitrofi: il 13 giugno i giovani del posto fanno divertire gli astanti con i loro infruttuosi tentativi di raggiungere i premi posti in cima al palo della cuccagna, e il 26 luglio, in località San Lorenzo, si allestisce un asino di carta pesta ripieno di botti che viene fatto esplodere. La Patrona, Maria Santissima delle Grazie viene celebrata la seconda domenica di luglio.
Località
Amico, Cappelluzza, Cuomo, San Lorenzo, Sant'Antonio
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sant'Egidio del Monte Albino rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 8.909
- Lat 40° 43' 53,49'' 40.73152500
- Long 14° 36' 4,47'' 14.60124167
- CAP 84010
- Prefisso 081
- Codice ISTAT 065130
- Codice Catasto I317
- Altitudine slm 60 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1216 - Superficie 6.24 Km2
- Densità 1.427,72 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:06
- Tramonto 17:25
- Nunzio Carpentieri
- Piazza Martiri Di Nassirya
- 84010 (SA) Campania
- comune.segidioma@asmepec.it
- oiv.segidioma@asmepec.it
- suap.segidioma@asmepec.it
- www.comune.santegidiodelmontealbino.sa.it
- 00191250653
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