Descrizione

Cittadina collinare di origine medievale, la cui economia si è consolidata sia nel settore agricolo sia in quello industriale e commerciale. I sanseverinesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono uniformemente su tutto il territorio comunale, interessato da un vivace processo di espansione edilizia: oltre la metà, comunque, è concentrata nel capoluogo comunale. Antico e moderno si fondono insieme nel centro abitato, conferendogli un aspetto singolare e caratteristico: pregevoli architetture ornano la parte più antica mentre un vasto ampliamento moderno e regolare costituisce la parte di più recente costruzione. Il profilo geometrico del territorio comunale è vario e irregolare; i torrenti Solofrana e La Calvagnola serpeggiano tra i poggi e negli avvallamenti che l'opera infaticabile dell'uomo ha cosparso di colture tipicamente mediterranee; queste sono particolarmente diffuse nella parte sud-orientale del comprensorio, dove si snoda un reticolo viario capillare; sulle pendici del Pizzo san Michele prevalgono invece le formazioni boschive. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è raffigurata una fascia d'argento che contiene le lettere V. S. S. ed è accompagnata "in capo" dalla figura del Vescovo San Severino e in "punta" da una stella d'oro.  

Cittadina collinare di origine medievale, la cui economia si è consolidata sia nel settore agricolo sia in quello industriale e commerciale. I sanseverinesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono uniformemente su tutto il territorio comunale, interessato da un vivace processo di espansione edilizia: oltre la metà, comunque, è concentrata nel capoluogo comunale. Antico e moderno si fondono insieme nel centro abitato, conferendogli un aspetto singolare e caratteristico: pregevoli architetture ornano la parte più antica mentre un vasto ampliamento moderno e regolare costituisce la parte di più recente costruzione. Il profilo geometrico del territorio comunale è vario e irregolare; i torrenti Solofrana e La Calvagnola serpeggiano tra i poggi e negli avvallamenti che l'opera infaticabile dell'uomo ha cosparso di colture tipicamente mediterranee; queste sono particolarmente diffuse nella parte sud-orientale del comprensorio, dove si snoda un reticolo viario capillare; sulle pendici del Pizzo san Michele prevalgono invece le formazioni boschive. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è raffigurata una fascia d'argento che contiene le lettere V. S. S. ed è accompagnata "in capo" dalla figura del Vescovo San Severino e in "punta" da una stella d'oro.  

Storia

Il toponimo, ricordato nel Catalogus Baronum (1150-1168), ha subito nel corso dei secoli varie trasformazioni: fu dapprima semplicemente Mercato e poi dal 1864 Mercato San Severino; nel 1934 divenne San Severino Rota per poi definitivamente tornare alla forma attuale nel 1945. Sede di gastaldato longobardo, dal 1067 il borgo risulta soggetto al normanno Turgisio. Fu fortificato durante la dominazione angioina e di nuovo in epoca aragonese; cominciò a ingrandirsi sotto Tommaso III Sanseverino, fungendo da centro propulsore del piccolo stato di Sanseverino, ma nel 1553, a causa della ribellione a Carlo V del feudatario Ferdinando Sanseverino, fu assegnato a Ferrante Gonzaga, passando poi ai Carafa e ai Caracciolo. Numerosi monumenti, risparmiati dal violento terremoto del 1980, impreziosiscono l'abitato e i suoi dintorni a testimonianza dell'illustre passato: fra tutti spicca il castello di origine longobarda ma interessanti sono anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie, del 1591, la chiesa di San Giacomo, edificata nel XVI secolo, il trecentesco convento di Sant'Antonio e infine palazzo Vanvitelli, costruito nel XVII secolo, oggi sede municipale ma un tempo convento di padri domenicani.  

Il toponimo, ricordato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168), ha subito nel corso dei secoli varie trasformazioni: fu dapprima semplicemente Mercato e poi dal 1864 Mercato San Severino; nel 1934 divenne San Severino Rota per poi definitivamente tornare alla forma attuale nel 1945. Sede di gastaldato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>, dal 1067 il borgo risulta soggetto al normanno Turgisio. Fu fortificato durante la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a> e di nuovo in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>; cominciò a ingrandirsi sotto Tommaso III <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, fungendo da centro propulsore del piccolo stato di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, ma nel 1553, a causa della ribellione a Carlo V del feudatario <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FERDINANDOSANSEVERINO'>Ferdinando Sanseverino</a>, fu assegnato a Ferrante Gonzaga, passando poi ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a> e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>. Numerosi monumenti, risparmiati dal violento terremoto del 1980, impreziosiscono l'abitato e i suoi dintorni a testimonianza dell'illustre passato: fra tutti spicca il castello di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> ma interessanti sono anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie, del 1591, la chiesa di San Giacomo, edificata nel XVI secolo, il trecentesco convento di Sant'Antonio e infine palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VANVITELLI'>Vanvitelli</a>, costruito nel XVII secolo, oggi sede municipale ma un tempo convento di padri domenicani.  

Economia

L'economia è sorretta da molteplici attività, a cominciare dall'agricoltura, che conserva un ruolo di spicco in virtù del suo stretto legame con l'industria e con il settore commerciale: per la trasformazione dei suoi prodotti (olive, uva, ortaggi, cereali e tabacco) sono nate piccole realtà industriali che hanno ampliato in seguito il loro campo di azione, spaziando dall'arredamento alle pelletterie, dai materiali da costruzione ai profilati metallici. Per quanto riguarda le infrastrutture il comune, sede di una sezione di pretura, dispone delle scuole dell'obbligo nonché di un liceo classico e di un istituto tecnico commerciale; la presenza di una biblioteca comunale e di una ludoteca, il contributo di un'emittente televisiva e di circoli culturali e ricreativi testimoniano un'invidiabile vitalità in campo culturale; piuttosto carente si presenta l'apparato ricettivo mentre risulta efficace l'assistenza sanitaria garantita da un ospedale, un poliambulatorio e un consultorio familiare.  

L'economia è sorretta da molteplici attività, a cominciare dall'agricoltura, che conserva un ruolo di spicco in virtù del suo stretto legame con l'industria e con il settore commerciale: per la trasformazione dei suoi prodotti (olive, uva, ortaggi, cereali e tabacco) sono nate piccole realtà industriali che hanno ampliato in seguito il loro campo di azione, spaziando dall'arredamento alle pelletterie, dai materiali da costruzione ai profilati metallici. Per quanto riguarda le infrastrutture il comune, sede di una sezione di pretura, dispone delle scuole dell'obbligo nonché di un liceo classico e di un istituto tecnico commerciale; la presenza di una biblioteca comunale e di una ludoteca, il contributo di un'emittente televisiva e di circoli culturali e ricreativi testimoniano un'invidiabile vitalità in campo culturale; piuttosto carente si presenta l'apparato ricettivo mentre risulta efficace l'assistenza sanitaria garantita da un ospedale, un poliambulatorio e un consultorio familiare.  

Relazioni

Il dinamismo degli scambi commerciali di prodotti agricoli costituisce motivo di intensi contatti con i comuni limitrofi; non secondaria è comunque l'attrattiva rappresentata dal notevole patrimonio storico-architettonico e dai suggestivi scorci naturali del comprensorio. Tra le manifestazioni gastronomiche che vivacizzano l'estate sanseverinese, si segnala la sagra degli spaghetti organizzata nel mese di luglio. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto.

Il dinamismo degli scambi commerciali di prodotti agricoli costituisce motivo di intensi contatti con i comuni limitrofi; non secondaria è comunque l'attrattiva rappresentata dal notevole patrimonio storico-architettonico e dai suggestivi scorci naturali del comprensorio. Tra le manifestazioni gastronomiche che vivacizzano l'estate sanseverinese, si segnala la sagra degli spaghetti organizzata nel mese di luglio. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto.

Località

Acquarola, Carifi-Torello, Carratù, Ciorani, Corticelle, Granfone, Monticelli, Oscato, Piazza del Galdo, Priscoli, Sant'Angelo, Spiano, Torrione

Acquarola, Carifi-Torello, Carratù, Ciorani, Corticelle, Granfone, Monticelli, Oscato, Piazza del Galdo, Priscoli, Sant'Angelo, Spiano, Torrione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Mercato San Severino rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.