Descrizione

Comune costiero di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha sviluppato il turismo. I cervesi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio collinare ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 324 metri di quota. L’abitato, arroccato su uno sperone, che degrada verso il mare, mostra segni di espansione edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, conserva nella parte alta il suo aspetto medievale; l’andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, troncato d’azzurro su rosso, è stato concesso con Regio Decreto; vi sono raffigurati un cervo e due rami di palma incrociati, d’oro. La linea di partizione è attraversata da una fascia, anch’essa d’oro.

Comune costiero di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha sviluppato il turismo. I cervesi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio collinare ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 324 metri di quota. L’abitato, arroccato su uno sperone, che degrada verso il mare, mostra segni di espansione edilizia; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, conserva nella parte alta il suo aspetto medievale; l’andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, troncato d’azzurro su rosso, è stato concesso con Regio Decreto; vi sono raffigurati un cervo e due rami di palma incrociati, d’oro. La linea di partizione è attraversata da una fascia, anch’essa d’oro.

Storia

Citata, come Servo, tra la fine del XII e la metà del XIII secolo, potrebbe derivare il toponimo, di probabile origine preromana, dall’omonimo torrente che scorre nelle sue vicinanze o dal termine latino CERVUS, ‘cervo’, riferito allo sperone su cui sorge l’abitato. Sviluppatasi, nel Medioevo, attorno al castello dei conti di Ventimiglia, nel secolo XI fece parte dei possedimenti dei nobili Clavesana, passando, nella seconda metà del 1100, sotto la giurisdizione di Diano Marina. Al pari dei territori circostanti, fu successivamente assoggettata alla repubblica marinara di Genova che, dopo la vittoria riportata sulla flotta pisana alla Meloria, verso la fine del XIII secolo, si impadronì di quasi tutta la Liguria. La storia successiva al declino di Genova non si discosta da quella di gran parte della regione che, aggregata all’impero francese, durante il periodo napoleonico, nel 1815 fu annessa al regno di Sardegna, a seguito del congresso di Vienna. Tra i monumenti figurano: il castello, prestigioso esempio dell’architettura civile e militare del Medioevo; la parrocchiale di San Giovanni Battista, in stile barocco, con l’interno decorato da affreschi e stucchi, costruita a partire dalla seconda metà del Seicento; la chiesa di San Nicola, di origini medievali; il duecentesco oratorio di Santa Caterina, più volte rifatto; il palazzo Morchio, del XVII secolo, sede del municipio; i palazzi Viale, Simone e della Merla, del Sei-Settecento. Interessanti sono anche i resti dell’antica cinta muraria, oltre a case e a portali del XIII e XIV secolo.

Citata, come Servo, tra la fine del XII e la metà del XIII secolo, potrebbe derivare il toponimo, di probabile origine preromana, dall’omonimo torrente che scorre nelle sue vicinanze o dal termine latino CERVUS, ‘cervo’, riferito allo sperone su cui sorge l’abitato. Sviluppatasi, nel Medioevo, attorno al castello dei conti di Ventimiglia, nel secolo XI fece parte dei possedimenti dei nobili Clavesana, passando, nella seconda metà del 1100, sotto la giurisdizione di Diano Marina. Al pari dei territori circostanti, fu successivamente assoggettata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a> che, dopo la vittoria riportata sulla flotta pisana alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MELORIA'>Meloria</a>, verso la fine del XIII secolo, si impadronì di quasi tutta la Liguria. La storia successiva al declino di Genova non si discosta da quella di gran parte della regione che, aggregata all’impero francese, durante il periodo napoleonico, nel 1815 fu annessa al regno di Sardegna, a seguito del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>. Tra i monumenti figurano: il castello, prestigioso esempio dell’architettura civile e militare del Medioevo; la parrocchiale di San Giovanni Battista, in stile barocco, con l’interno decorato da affreschi e stucchi, costruita a partire dalla seconda metà del Seicento; la chiesa di San Nicola, di origini medievali; il duecentesco oratorio di Santa Caterina, più volte rifatto; il palazzo Morchio, del XVII secolo, sede del municipio; i palazzi Viale, Simone e della Merla, del Sei-Settecento. Interessanti sono anche i resti dell’antica cinta muraria, oltre a case e a portali del XIII e XIV secolo.

Economia

Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura si articola in più produzioni, delle quali le maggiori riguardano gli ortaggi, le olive, gli agrumi e vari tipi di uva. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, dell’abbigliamento, della fabbricazione di articoli in pelle, del vetro e dei suoi prodotti. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo etnografico del Ponente ligure, ospitato nel castello. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura si articola in più produzioni, delle quali le maggiori riguardano gli ortaggi, le olive, gli agrumi e vari tipi di uva. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, dell’abbigliamento, della fabbricazione di articoli in pelle, del vetro e dei suoi prodotti. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo etnografico del Ponente ligure, ospitato nel castello. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, ammirandone il pregevole patrimonio storico-architettonico, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale e praticando sport nautici e velici. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; numerosi sono, quindi, i cervesi costretti quotidianamente a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra gli appuntamenti tradizionali con il folclore locale meritano di essere citate: l’infiorata del Corpus Domini; il festival internazionale di musica da camera, dal 10 luglio al 23 agosto, e la fiera di Santa Caterina, a novembre. Il mercato settimanale si svolge il giovedì, da maggio a settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno, con l’omonima fiera.

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, ammirandone il pregevole patrimonio storico-architettonico, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale e praticando sport nautici e velici. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; numerosi sono, quindi, i cervesi costretti quotidianamente a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Tra gli appuntamenti tradizionali con il folclore locale meritano di essere citate: l’infiorata del Corpus Domini; il festival internazionale di musica da camera, dal 10 luglio al 23 agosto, e la fiera di Santa Caterina, a novembre. Il mercato settimanale si svolge il giovedì, da maggio a settembre. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno, con l’omonima fiera.

Località

Capo Mimosa-Rollo

Capo Mimosa-Rollo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cervo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.