Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I binaschini, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono pressoché integralmente concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alla località Casarile del comune omonimo-, che fa registrare una forte crescita edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili; l'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I binaschini, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono pressoché integralmente concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alla località Casarile del comune omonimo-, che fa registrare una forte crescita edilizia. Il territorio presenta un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili; l'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Sede di una postazione romana, potrebbe derivare il toponimo dal latino "Binas Columnas", in riferimento all'esistenza nella zona di due colonne che segnavano la distanza tra tale postazione e Milano; non manca però chi riporta il nome a "bina", 'riparo, palafitta o chiusa'. Un'altra interpretazione, però, lo vuole filiazione di un nome prelatino non attestato Benanu, cui sarebbe stato aggiunto il suffisso -ascus, frequente nei toponimi lombardi. La sua fama è sempre stata legata alla presenza del maestoso castello visconteo, risalente al XIV secolo, in cui Filippo Maria Visconti fece decapitare la moglie Beatrice di Tenda, che gli aveva portato in dote l'ingente patrimonio del suo primo marito, il celebre condottiero Facino Cane. Passata dalla metà del XV secolo sotto la signoria degli Sforza, cui il ducato venne riconosciuto a seguito della pace di Rivoltella, dopo un periodo di guerre con i veneziani, durante l'invasione spagnola, fu infeudata da Carlo V a Giovan Battista Castaldo, cui subentrarono i Biumi e, nel Settecento, i Recalcati, che ne ritornarono in possesso anche sotto gli austriaci. Distrutta per rappresaglia dall'esercito napoleonico nel 1796, perché nel suo territorio erano stati uccisi alcuni soldati, entrò a far parte della provincia di Milano dopo essere stata inserita nel VI distretto della provincia di Pavia nel corso della dominazione austriaca. Tra i monumenti, oltre al già citato castello visconteo, oggi sede del municipio, sono da segnalare la chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Giovanni, in stile barocco, costruita nella seconda metà del XVIII secolo, e l'oratorio dedicato a Santa Maria Nascente, nella località di Conigo.

Sede di una postazione romana, potrebbe derivare il toponimo dal latino "Binas Columnas", in riferimento all'esistenza nella zona di due colonne che segnavano la distanza tra tale postazione e Milano; non manca però chi riporta il nome a "bina", 'riparo, palafitta o chiusa'. Un'altra interpretazione, però, lo vuole filiazione di un nome prelatino non attestato Benanu, cui sarebbe stato aggiunto il suffisso -ascus, frequente nei toponimi lombardi. La sua fama è sempre stata legata alla presenza del maestoso castello visconteo, risalente al XIV secolo, in cui Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> fece decapitare la moglie Beatrice di Tenda, che gli aveva portato in dote l'ingente patrimonio del suo primo marito, il celebre condottiero Facino Cane. Passata dalla metà del XV secolo sotto la signoria degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, cui il ducato venne riconosciuto a seguito della pace di Rivoltella, dopo un periodo di guerre con i veneziani, durante l'invasione spagnola, fu infeudata da Carlo V a Giovan Battista Castaldo, cui subentrarono i Biumi e, nel Settecento, i Recalcati, che ne ritornarono in possesso anche sotto gli austriaci. Distrutta per rappresaglia dall'esercito napoleonico nel 1796, perché nel suo territorio erano stati uccisi alcuni soldati, entrò a far parte della provincia di Milano dopo essere stata inserita nel VI distretto della provincia di Pavia nel corso della dominazione austriaca. Tra i monumenti, oltre al già citato castello visconteo, oggi sede del municipio, sono da segnalare la chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Giovanni, in stile barocco, costruita nella seconda metà del XVIII secolo, e l'oratorio dedicato a Santa Maria Nascente, nella località di Conigo.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata essenzialmente sulla coltivazione di cereali. Il tessuto industriale è costituito da varie imprese che operano nei comparti automobilistico, meccanico e lattiero-caseario, affiancate da mobilifici e fabbriche del vetro e di orologi. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, è presente il servizio bancario per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non si registra, invece, la presenza di servizi pubblici particolarmente significativi e di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di rilievo; nelle scuole locali s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvede anche la locale emittente radiofonica. Le strutture ricettive, oltre a comprendere più esercizi di ristorazione, assicurano ampiamente anche il soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e basata essenzialmente sulla coltivazione di cereali. Il tessuto industriale è costituito da varie imprese che operano nei comparti automobilistico, meccanico e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIO'>lattiero-caseario</a>, affiancate da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICI'>mobilifici</a> e fabbriche del vetro e di orologi. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, è presente il servizio bancario per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non si registra, invece, la presenza di servizi pubblici particolarmente significativi e di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di rilievo; nelle scuole locali s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvede anche la locale emittente radiofonica. Le strutture ricettive, oltre a comprendere più esercizi di ristorazione, assicurano ampiamente anche il soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello delle sue attività produttive, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non presenti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti; tra questi vanno citati: la tombolata natalizia, il carnevale, la festa di Pentecoste, il palio di San Luigi, che si tiene a giugno, e il settembre binaschino, durante il quale si svolgono la festa patronale, una mostra di funghi, una fotografica e un'altra di pittura, un'esposizione di prodotti biologici, una gara di bocce, un raduno di auto e moto, una pesca sportiva e una di beneficenza e, l'ultimo giorno, la tradizionale risottata. La festa della Patrona, la Beata Veronica, si celebra l'ultima domenica di settembre.

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello delle sue attività produttive, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, piuttosto rilevanti, con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non presenti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti; tra questi vanno citati: la tombolata natalizia, il carnevale, la festa di Pentecoste, il palio di San Luigi, che si tiene a giugno, e il settembre binaschino, durante il quale si svolgono la festa patronale, una mostra di funghi, una fotografica e un'altra di pittura, un'esposizione di prodotti biologici, una gara di bocce, un raduno di auto e moto, una pesca sportiva e una di beneficenza e, l'ultimo giorno, la tradizionale risottata. La festa della Patrona, la Beata Veronica, si celebra l'ultima domenica di settembre.

Località

Cascina Bozza

Cascina Bozza

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Binasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.