Descrizione

Comune di collina, di origine antica, probabilmente romana, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, cui si affiancano modeste iniziative industriali e turistiche. È noto per la produzione del formaggio piemontese Dop Robiola. I roccaveranesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte in case sparse; il resto della popolazione si distribuisce tra il capoluogo comunale e alcuni aggregati urbani minori. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, si raccoglie attorno ai ruderi di un castello turrito sulla sommità di un colle.

Comune di collina, di origine antica, probabilmente romana, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, cui si affiancano modeste iniziative industriali e turistiche. È noto per la produzione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FORMAGGIOPIEMONTESE'>formaggio piemontese</a> Dop <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ROBIOLA'>Robiola</a>. I roccaveranesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte in case sparse; il resto della popolazione si distribuisce tra il capoluogo comunale e alcuni aggregati urbani minori. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, si raccoglie attorno ai ruderi di un castello turrito sulla sommità di un colle.

Storia

Una delle attestazioni più antiche a noi nota risulta essere Rupe Overano, del 1142; solo successivamente al determinato “rupe” si sostituisce Rocca, alludendo forse alla costruzione del castello fortificato. Di difficile interpretazione è invece il determinante che qualche studioso riconduce al gentilizio latino VEPRIUS, VIPRIUS, altri al dio AVERANUS, protettore delle alture, o ancora a Ovrano, dal nome di un torrente; è del 1227 l’attestazione come “Rochaevranno”. Abitata certamente già in epoca romana, appartenne al comitato di Acqui. Nel corso dei secoli si avvicendarono molte famiglie nel possesso del feudo: gli Aleramici, marchesi di Cortemilia e di Savona, i Del Carretto già proprietari di tutta l’alta valle del Bormida di Millesimo, tra Piemonte e Liguria, i quali la tennero fino al 1332, quando fu ceduta a Manfredo IV di Saluzzo. Fu acquistata dagli Scarampi nel 1337 in quanto facente parte della marca di Cortemilia. Antonio Scarampi trasferì il feudo ai suoi eredi, Francesca Maria e suo figlio Francesco Maria Basso Della Rovere, nel 1636. Il ramo maschile degli Scarampi si estinse allorché Claudia Maria divenne assegnataria del feudo nel 1607. La località assistette al rovinoso passaggio degli spagnoli e delle milizie napoletane che distrussero il castello. Il feudo fu ceduto a Carlo Emanuele II dei Valperga marchesi Dell’Olmo prima di entrare definitivamente sotto la giurisdizione dei Savoia nel 1771. Del monumentale castello del XIII secolo rimane la parete in arenaria con le tre eleganti bifore archiacute del piano nobile sovrastate da cornici in pietra. Svetta sull’abitato la duecentesca torre di Vengore (XIV secolo) che, ornata sulla sommità da mensole triangolari, fungeva da vedetta verso la valle Bormida di Spigno. Uno dei più antichi edifici destinati al culto è la chiesa di San Giovanni, del XIII secolo, antica parrocchiale e poi chiesa cimiteriale, con facciata a capanna in pietra a vista e ingresso sormontato da un protiro ottocentesco, a una sola navata. La parrocchiale di Santa Maria Annunziata fu costruita nel 1509, con pianta a croce greca e la facciata a capanna.

Una delle attestazioni più antiche a noi nota risulta essere Rupe Overano, del 1142; solo successivamente al determinato “rupe” si sostituisce Rocca, alludendo forse alla costruzione del castello fortificato. Di difficile interpretazione è invece il determinante che qualche studioso riconduce al gentilizio latino VEPRIUS, VIPRIUS, altri al dio AVERANUS, protettore delle alture, o ancora a Ovrano, dal nome di un torrente; è del 1227 l’attestazione come “Rochaevranno”. Abitata certamente già in epoca romana, appartenne al comitato di Acqui. Nel corso dei secoli si avvicendarono molte famiglie nel possesso del feudo: gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a>, marchesi di Cortemilia e di Savona, i Del Carretto già proprietari di tutta l’alta valle del Bormida di Millesimo, tra Piemonte e Liguria, i quali la tennero fino al 1332, quando fu ceduta a Manfredo IV di Saluzzo. Fu acquistata dagli Scarampi nel 1337 in quanto facente parte della marca di Cortemilia. Antonio Scarampi trasferì il feudo ai suoi eredi, Francesca Maria e suo figlio Francesco Maria Basso <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a>, nel 1636. Il ramo maschile degli Scarampi si estinse allorché Claudia Maria divenne assegnataria del feudo nel 1607. La località assistette al rovinoso passaggio degli spagnoli e delle milizie napoletane che distrussero il castello. Il feudo fu ceduto a Carlo Emanuele II dei Valperga marchesi Dell’Olmo prima di entrare definitivamente sotto la giurisdizione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> nel 1771. Del monumentale castello del XIII secolo rimane la parete in arenaria con le tre eleganti bifore archiacute del piano nobile sovrastate da cornici in pietra. Svetta sull’abitato la duecentesca torre di Vengore (XIV secolo) che, ornata sulla sommità da mensole triangolari, fungeva da vedetta verso la valle Bormida di Spigno. Uno dei più antichi edifici destinati al culto è la chiesa di San Giovanni, del XIII secolo, antica parrocchiale e poi chiesa cimiteriale, con facciata a capanna in pietra a vista e ingresso sormontato da un protiro ottocentesco, a una sola navata. La parrocchiale di Santa Maria Annunziata fu costruita nel 1509, con pianta a croce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GRECA'>greca</a> e la facciata a capanna.

Economia

È sede della Comunità montana. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, nocciole e uva e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli, che alimentano il comparto industriale alimentare (soprattutto lattiero-caseario) con alcune imprese impegnate nella lavorazione di tali prodotti. Vanto della gastronomia locale è la famosa “robiola”. L’industria è presente con piccole aziende che operano nei comparti del legno, dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, della metallurgia e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi elementari; per l’arricchimento culturale è presente il museo etnografico Langarolo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede della Comunità montana. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, nocciole e uva e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli, che alimentano il comparto industriale alimentare (soprattutto lattiero-caseario) con alcune imprese impegnate nella lavorazione di tali prodotti. Vanto della gastronomia locale è la famosa “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ROBIOLA'>robiola</a>”. L’industria è presente con piccole aziende che operano nei comparti del legno, dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, della metallurgia e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi elementari; per l’arricchimento culturale è presente il museo etnografico Langarolo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

La tranquillità del luogo e le bellezze naturali e architettoniche fanno di essa una località ideale per passeggiate a piedi o a cavallo. Rinomata per la produzione della famosa robiola grazie alla quale è inserita nell’itinerario “Le strade dei formaggi”, per promuovere e far conoscere i formaggi piemontesi Dop, richiama visitatori anche in occasione dell’annuale festa che si svolge nel mese di agosto in onore di questo caratteristico formaggio. La Patrona, Maria Santissima Annunziata, si festeggia il 25 marzo.

La tranquillità del luogo e le bellezze naturali e architettoniche fanno di essa una località ideale per passeggiate a piedi o a cavallo. Rinomata per la produzione della famosa robiola grazie alla quale è inserita nell’itinerario “Le strade dei formaggi”, per promuovere e far conoscere i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FORMAGGIPIEMONTESI'>formaggi piemontesi</a> Dop, richiama visitatori anche in occasione dell’annuale festa che si svolge nel mese di agosto in onore di questo caratteristico formaggio. La Patrona, Maria Santissima Annunziata, si festeggia il 25 marzo.

Località

Boglioli, Garbaoli, San Gerolamo, San Giovanni, Tarditi, Vengore

Boglioli, Garbaoli, San Gerolamo, San Giovanni, Tarditi, Vengore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccaverano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.